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SEO semantica, cos’è e a cosa serve?

Hai già sentito parlare di SEO semantica? Se lavori nel mondo della search engine optimization e del miglioramento del ranking di pagine e siti web di sicuro ti è arrivata voce di questo mondo.
Un mondo che spesso rimane oscuro se non si chiariscono alcuni punti. In primo luogo il concetto stesso di semantica, ovvero il significato di parole, oggetti, forme. In sintesi, della comunicazione.
La semantica è quell’area della linguistica che studia i significati dei termini cristallizzati in determinate culture. Proviamo ad applicare tutto questo ai motori di ricerca dove ogni giorno i nostri potenziali clienti scrivono delle parole per cercare qualcosa: adesso il concetto di SEO semantica inizia a prendere forma. Ma anche sostanza. Quindi, vogliamo approfondire l’argomento con parole chiare?
Indice dei contenuti
Cos’è la SEO semantica, una definizione
Con questo termine – spesso noto come semantic SEO – intendiamo il lavoro di creazione dei contenuti basati sul search intent e non sulla singola parola chiave. L’evoluzione di questo concetto va di pari passo con quella dei motori di ricerca: in passato Google era legato all’uso delle keyword nel testo.
Oggi il processo che porta al posizionamento su Google consente di andare oltre la forma per guardare alla sostanza, alla capacità del contenuto – non solo testuale – di soddisfare il search intent.
Per approfondire: come funziona la ricerca di Google
Algoritmo Hummingbird, cosa cambia?
Se si parla di SEO semantica e Google bisogna per forza citare l’aggiornamento di algoritmo Hummingbird, un passo decisivo che ha permesso al motore di ricerca di cambiare registro.
Infatti, chi lavora da qualche lustro nel settore del web marketing, ricorda come erano i testi dei siti web e dei blog: un continuo rincorrere la famosa keyword density. Ovvero la quantità di parole chiave all’interno del testo. Il presupposto: più volte viene citata, maggiore è l’opportunità di posizionamento.
Chiaramente la qualità del testo era pessima. Con la semantic search, e con l’aggiornamento di Hummingbird del 2013, Google ha rivoluzionato in modo massiccio il mondo del SEO copywriting cercando di dare valore non ai testi che si concentrano su una parola chiave ma su un search intent. Ovvero su cosa vogliono realmente le persone quando digitano (o dettano) determinate parole.
Come ottimizzare per la SEO semantica?
In primo luogo bisogna capire cosa vuol dire questo percorso. La definizione l’abbiamo data ma cosa cambia per chi si occupa di ottimizzazione SEO on-page? In primo luogo bisogna abbandonare lo schematismo che ci lega alla singola parola chiave e alle gabbie mentali dei vari plugin come Yoast.
Ben inteso, avere un plugin sul sito web non danneggerà il tuo percorso verso la SEO semantica. Ma l’osservazione delle regole decontestualizzate che ti spingono ad avere tutti i semafori verdi sì.
Quindi, il primo punto da rispettare è quello di non ragionare più in termini di corrispondenza della singola parola chiave ma di abbracciare una visione d’insieme del testo. Poi, esistono alcuni passaggi per applicare la semantica alla SEO che ci permettono di migliorare il processo creativo dei contenuti.
Keyword Research
Il primo passo per lavorare nei dintorni della SEO semantica: adeguare il lavoro di keyword research su questo concetto. Quindi, non si persegue una parola chiave e si crea una risorsa dedicata solo a quella combinazione. Piuttosto si studia un topic e si individua quello che è il search intent più conveniente.
Ovvero quello che ci permette di intercettare con un’unica pagina il maggior numero di ricerche. Facciamo un esempio con Seozoom alla mano e ipotizziamo di dover scrivere un contenuto dedicato alle difficoltà di chi non riesce pagare il mutuo con relative soluzioni per risolvere il problema.
Grazie alla funzione specifica dedicata alla search intent è possibile scoprire se stiamo analizzando un topic chiave o una ricerca che può essere coperta da un articolo dedicato a un tema più ampio.
Come suggerisce questa schermata, stiamo parlando di una ricerca informazionale (il pubblico la digita per avere chiarimenti, non per comprare qualcosa) e possiamo scrivere un articolo dedicato a un topic diverso ma capace di coprire una serie di ricerche per le quali sarà inutile creare contenuti.
Definizione dei dati strutturati
La SEO semantica si basa anche su una serie di dati strutturati che consentono di dare un significato a ciò che scrivi su un articolo o in una pagina web. Un numero resta tale ma se lo accompagni con una stringa di codice puoi comunicare a Google che hai inserito un prezzo. O una data di nascita.
Per Google, non si parla più di parola chiave ma di entity. Ovvero entità, qualcosa che ha un suo significato ben preciso all’interno della pagina. E che il motore di ricerca usa per restituire i risultati migliori anche se questi elementi non sono un fattore di posizionamento SEO diretto.
Quindi, prima ancora di creare i tuoi contenuti gestendo le co-occorrenze, le correlate e le ontologie laterali (ovvero i termini che descrivono un oggetto senza citarlo) è giusto ragionare su Schema.org per individuare possibili ottimizzazioni su questo fronte. E migliorare la SEO semantica.
Ricorda che Google cercherà in tutti i modi di estrapolare queste informazioni e magari creare uno snippet dettagliato come vedi nell’immagine. Ma la presenza dei dati strutturati, che puoi verificare con diversi tool (google.com/rich-results e validator.schema.org), consente di ottenere risultati immediati.
Creazione dei contenuti
Dopo aver fatto topic research – al posto della ricerca per parole chiave – dobbiamo scrivere i contenuti. Qui il consiglio: bisogna essere meno schematici e più rivolti a un linguaggio naturale, semplice e diretto. Stiamo parlando con determinate persone, al target, quindi dobbiamo rispettarlo.
Questo avviene in modi differenti. In primo luogo c’è bisogno di un’analisi della serp, ovvero dei risultati che già si posizionano e di ciò che Google mostra nelle pagine legate a una determinata query.
Se voglio coprire la query scrittura online conviene fare una ricerca per capire cosa funziona e vogliono le persone. Non un testo relativo alla buona arte del web copywriting – scrittura online – ma un tool per creare caratteri differenti da copiare e incollare su Instagram. Quindi, cosa significa?
Semplice, nella pagina non andranno spese tante parole sulla scrittura online ma si darà al pubblico un’applicazione già nell’above the fold. Anche questo è il lavoro di SEO semantica online. Soprattutto se procediamo con un altro punto, ovvero quello che ci consente di definire la struttura del contenuto.
La ricerca intorno al topic he abbiamo svolto con i vari Seozoom e Semrush ci consente di capire effettivamente cosa vogliono le persone che cercano quella parola chiave, quali domande si fanno e cosa cerca di risolvere. L’importante è sempre soddisfare il beneficial purpose, lo scopo positivo.
Alcuni esempi per capire la SEO semantica
Con Hummingbird è iniziata una fase in cui il motore di ricerca Google dà maggiore attenzione a ogni parola in una query, propugnando l’analisi dell’intera richiesta in cui si trova la keyword. L’obiettivo è valutare le pagine per il valore e non solo perché usano determinati termini nel testo.
Un primo esempio per capire questa condizione arriva da una semplice query: prova a digitare SEO sul motore di ricerca Google. Tra le prime posizioni uscirà la pagina di Wikipedia. Ora, al netto degli altri segnali come i backlink, vediamo che nel tag title non appare proprio la keyword in questione.
Neanche il permalink è ottimizzato per la parola chiave SEO che si trova nel testo ma senza esagerazioni. Evidentemente Google ha capito che quella pagina è aderente alla query a prescindere dalla presenza della keyword nel titolo SEO, che resta in ogni caso uno dei segnali chiave.
Un altro esempio di come funziona la SEO semantica: nel caso della query poco chiara come hotel Roma – è il luogo o il nome? – la soluzione è lampante: dopo le sponsorizzate arrivano due pagine dedicate agli hotel a Roma e un hotel Roma, a Rimini, che considera il nome e non la posizione.
Se invece cerco quanto costa un soggiorno a Procida c’è un ragionamento diverso da parte di Google: tagliare la testa al toro, andare al punto e anticipare la richiesta con una lista di hotel e prezzi.
L’aspetto più interessante è che il primo contenuto che parla espressamente del tema e cita la long tail keyword nel tag title e nel testo si trova in seconda pagina: la prima è occupata da liste di alberghi.
Da leggere: la velocità è un fattore di ranking SEO
Il vero significato della Semantic SEO
Possiamo dire che si tratta della necessità di scrivere contenuti ottimizzati per coprire argomenti, non solo per singole parole chiave. Ma per avere una visione più ampia puntiamo verso l’obiettivo: la SEO semantica aiuta il motore di ricerca a capire le persone e a restituire i contenuti migliori. A volte funziona, altre no: noi, nel frattempo, cercheremo di soddisfare sempre di più le necessità del pubblico.
Mirko Ciesco
Web Performer
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Sono esperto in web performance, ottimizzo la SEO tecnica e miglioro l’usabilità dei siti internet attraverso la web analytics. Creo strategie vincenti partendo dai problemi delle Startup e delle aziende. Infine tengo corsi personalizzati online e in tutta Italia con la mission di rendere il web un posto migliore.