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SEOZoom: guida pratica con consigli e tecniche da sfruttare
SEOZoom è un tool perfetto per chi vuole lavorare con l’ottimizzazione SEO del proprio sito web. Ma anche per chi cerca una suite da sfruttare in agenzia. C’è anche una via intermedia, quella dei freelance: anche se hai pochi clienti puoi usare questa utility per il tuo lavoro di search engine marketing.
Perché è proprio questo il punto: l’attributo di SEO tool sta stretto alla piattaforma ideata da Ivano Di Biasi con il suo team. Puoi fare keyword research, analizzare il sito web per trovare competitor e nuove occasioni per la link building grazie a una metrica che porta il nome di Zoom Authority.
E hai la possibilità di impostare progetti, scrivere articoli sull’editor interno, gestire il lavoro di ottimizzazione con un plugin WordPress. Insomma, è arrivato il momento di approfondire l’argomento.
Indice dei contenuti
Cos’è SEOZoom: definizione
SEOZoom è un software che contiene molti strumenti dedicati all’analisi SEO, alla keyword research, alla scrittura con l’AI e, più in generale, all’opera di search engine marketing. Attualmente è arrivato alla sua versione 2.0, rilasciata nel novembre 2021, con una serie di update che permettono alla suite di lavorare anche nel mercato internazionale della SEO (sì, funziona anche in inglese). Un esempio concreto del lavoro che puoi affrontare con questo strumento?
Con questa suite trovi le keyword necessarie al tuo piano editoriale. Questo sia per creare articoli del blog che landing page o schede e-commerce. E lo puoi fare partendo dalla ricerca di un termine o dall’analisi di altri siti web. Ma non solo, le funzioni disponibili sono tante e in continuo aggiornamento.
Grazie alla potenza di questo tool ideato e sviluppato da Ivano Di Biasi hai la possibilità di analizzare un singolo URL o un intero dominio, sia di proprietà che dei competitor. In questo modo tieni traccia dell’andamento e del posizionamento di varie parole chiave. Lo puoi fare per un singolo progetto che per diversi clienti o proprietà, in modo da analizzare e ottimizzare diversi posizionamenti SEO.
Da leggere: cosa sono le heatmap
I vantaggi di questo SEO tool
Di sicuro possiamo dire che è uno strumento potente e versatile. SEOZoom consente di lavorare in modo da soddisfare tutte le esigenze di chi si occupa di web marketing, non solo di SEO.
Soprattutto, si specializza per i lavori che contemplano l’uso della lingua italiana. Questo è sempre stato un problema perché la maggior parte dei SEO tool sono sempre stati sviluppati per l’inglese.
I web marketing tool toccavano marginalmente altri idiomi. Avere una utility SEO come SEOZoom, invece, è un sogno per chi lavora sul mercato italiano. D’altro canto questo tool Made In Italy ha ampliato il database anche per UK, Spagna, Francia e Germania. Altre novità di SEOZoom?
A breve lancerà la possibilità di affrontare una campagna SEO in USA. Ma se c’è l’esigenza di affrontare un progetto internazionale può essere importante l’uso combinato con SEMrush per chi deve fare keyword research e ottimizzazione per l’inglese, spagnolo, tedesco, francese e altre lingue.
SEOZoom è un prodotto studiato, realizzato e registrato da SEO Cube, agenzia fondata da Ivano Di Biasi e Giuseppe Liguori specializzata in ottimizzazione SEO on-page e link building in Italia.
Come accedere e provare
SEOZoom è una utility a pagamento con la possibilità di testare delle funzioni gratis in modo da provare, almeno in parte, le grandi qualità di questo tool che riassume ciò che serve per un lavoro SEM.
Vuoi accedere? Devi andare sulla home page www.seozoom.it e seguire le istruzioni per creare un profilo. Quali sono le possibilità a disposizione dei freelance piccoli o grandi? E per i proprietari di web agency? Ecco le soluzioni a tua disposizione con i prezzi da intendere al mese e senza IVA:
- Lite: € 49.
- Professional: € 69.
- Business: € 139.
- Corporate: € 469.
Molto interessante l’opzione blogger che permette di avere a un prezzo vantaggioso (circa 15 euro al mese con contratto annuale) una versione per singolo progetto di SEOZoom. Quindi anche chi vuole ottimizzare un unico sito web, il proprio, può sfruttare i benefit di questa web marketing suite.
Se hai un coupon puoi inserirlo e sfruttare un periodo di prova gratuito. Hai la possibilità di richiedere una demo o seguire i diversi webinar, senza dimenticare la possibilità di sfruttare l’academy che fa formazione. E ti permette di usare al meglio SEOZoom. Ma quali sono i suoi punti di forza?
Cosa puoi fare con SEOZoom?
Tanto. La risposta sintetica a questa domanda è chiara: con questa suite di digital marketing puoi sfruttare strumenti in grado di estrapolare una marea di dati utili. Con SEOZoom puoi:
- Gestire progetti SEO internazionali.
- Analizzare la concorrenza.
- Fare keyword research multilingua.
- Analizzare il sito con un SEO spider.
- Creare un piano editoriale.
- Migliorare la link building.
- Notare fluttuazioni della serp.
E altro ancora. Questo anche grazie al plugin WordPress e all’add-on SEOZoom per Chrome e Firefox. Il lavoro di blogger outreach diventa più facile, anche quello di copywriting e benchmark.
Tra le diverse attività che puoi ottimizzare è impossibile ignorare quelle che, dal mio punto di vista, diventano decisive nel momento in cui puoi sfruttare veramente tutti i tool presenti nella piattaforma di SEOZoom.
Volume e competitor delle keyword
Uno dei primi benefit che puoi ottenere dall’uso – anche basic – di SEOZoom: comprendere i parametri base di una determinata ricerca. Quali sono i punti essenziali oltre il classico volume di ricerca?
Il traffico stimato mensile di moltissime keyword altamente competitive è spesso una vanity metric che non porta valore aggiunto al progetto ma fa impennare il trend nel grafico. Meglio concentrarsi sul costo per click (CPC), interessante per capire se puntare su un contenuto informativo o transazionale.
Poi c’è la possibilità di affrontare con la giusta attenzione il tipo di competizione che si muove intorno a una query. La situazione può essere centrale quando si prepara un report per iniziare un lavoro con il tuo prossimo cliente che vuole, come spesso accade, posizionarsi con la keyword secca che fa gola a tutti. Ma ti catapulta direttamente in un mare di competitor difficili da affrontare. Esempio concreto?
Vendo elettronica e mi voglio posizionare per una keyword che mi interessa: “microfono a clip”. Sarà possibile? Difficile, guarda cosa suggerisce SEOZoom: tutte le prime posizioni sono occupate da grandi player che non si spostano da secoli. Meglio puntare sulla long tail keyword.
In questo caso SEOZoom ti dà una serie di correlate che aiutano a formulare una struttura del sito web e un calendario editoriale virtuoso, in modo da gestire sia query informative che transazionali.
Analisi in real time della serp e dei siti
Ci sono diverse evoluzioni di questo SEO tool da considerare. Una delle novità più interessanti introdotte a fine 2021/inizi 2022 è la possibilità di sfruttare una parte integrante del core: lo studio della pagina web, della query e della keyword e della serp in real time. In sintesi, non devi più improvvisare.
Spesso i risultati cambiano rispetto a quando sono stati registrati dal tool. Questa modifica è fondamentale per andare incontro alle costanti modifiche e alle evoluzioni della pagina dei risultati: Google cambia continuamente e per determinati mercati è importante avere una notifica chiara.
All’interno del lavoro di analisi della serp si celano novità e aggiornamenti continui. Ad esempio oggi è possibile studiare a fondo le feature presentate dai vari snippet nella pagina Google. Quindi si segnalano eventuali risultati zero, immagini e thumbnail video, local pack, box domande.
Tutto questo è fondamentale per scoprire cosa fare e come organizzare il lavoro di content marketing. Gli appassionati di SEO copywriting possono trovare grandi quantità di informazioni anche grazie all’approfondimento People also ask, le FAQ degli utenti su Google. Vale a dire?
Grazie a SEOZoom è possibile approfondire le domande digitate dal pubblico e rilevate da Google come particolarmente pertinenti. Questo aspetto è fondamentale per scrivere articoli, pagine di approfondimento, FAQ e altri documenti informativi. A tal proposito, passa al prossimo paragrafo.
Search Intent: cosa vuole un utente
C’era un tempo in cui per ogni query si creava una pagina web. Era un modo di fare SEO che imponeva la creazione di decine di contenuti più o meno simili che seguivano un unico intento di ricerca.
Oggi Google funziona in modo differente e impone una riflessione diversa: con un’unica risorsa posso posizionarmi per diverse query, a volte anche molto differenti. Come capire qual è la strada?
Te lo dice SEOZoom grazie al tool Search Intent che analizza la singola query e ti suggerisce per quali sono gli intenti dell’utente, cosa desidera trovare nel momento in cui digita quella parola chiave.
Nello specifico hai la sintesi delle query che puoi conquistare con lo stesso contenuto, il volume di ricerca totale, il numero di argomenti principali e quelli secondari. In questo modo puoi gestire anche i temi correlati e scrivere articoli in grado di aiutare il main content con un buon lavoro di link interni.
E per ottimizzare questo passaggio hai uno strumento veramente utile a tua disposizione: l’editor interno per web copywriter che può avere una versione base e una avanzata. In questo modo puoi tenere sotto controllo il lavoro di scrittura seguendo il search intent che hai individuato.
L’aspetto decisivo, che fa la differenza rispetto ad altri SEO tool, è la possibilità di ottenere dei risultati in termini di search intent che non riguardano solo cosa chiede l’utente ma anche come interpreta Google quella query. In questo modo è possibile ottimizzare l’intent mach e correggere il tiro.
Risultato? Puoi scrivere contenuti che riesco a rispondere realmente alle necessità di posizionamento. Anche grazie a un ulteriore tool: le ricerche correlate che appaiono per ogni singola keyword.
SEO Audit di un sito con SEOZoom
Il lavoro di ottimizzazione SEO non riguarda solo l’analisi delle keyword, un grande contributo arriva anche dall’aspetto tecnico e dalla possibilità di individuare falle nel proprio progetto.
Con Lighthouse di Google puoi fare un audit della singola pagina ma se vuoi sfruttare un tool più raffinato – e proteso verso il miglioramento degli aspetti SEO on-page – puoi utilizzare questa suite. In che modo? Ci sono diversi strumenti che puoi utilizzare anche grazie alla versione 2.0 di SEOZoom.
Analisi sito web
Il primo tool da prendere in considerazione per fare un buon audit è, ovviamente, quello dedicato all’analisi base del sito web che consente di analizzare il profilo backlink del dominio. Per quale motivo?
Per scoprire eventuali possibilità o problemi relativi ai collegamenti ipertestuali tossici, valutare opportunità PPC e organiche, monitorare il posizionamento delle parole chiave più importanti.
Keyword stagionali
Dalla versione 2.0 di SEOZoom è possibile utilizzare uno strumento ancora più raffinato per individuare i momenti in cui un sito web intercetta parole chiave stagionali. Ovvero che hanno dei momenti dell’anno particolarmente fortunati. E anche infelici. A cosa serve questa funzione strategica avanzata?
Puoi individuare le pagine web che subiscono oscillazione di traffico e capire come lavorare, quando agire, in che momento conviene aggiornare il contenuto in modo da organizzare un calendario editoriale SEO ancora più dettagliato. Proprio come piace a te, al tuo magazine online e al tuo blog aziendale.
Time machine
Nell’analisi di un sito web è fondamentale capire se e come c’è stata evoluzione delle keyword che ti interessano. Oppure può essere utile scoprire come è cambiato il ranking e dove si è manifestata un’impennata. O una penalizzazione, un calo di posizionamento.
Per questo c’è la time machine di SEOZoom che oggi è ancora più evoluta grazie a una dashboard nuova che consente di selezionare il periodo d’interesse e ricevere tutte le informazioni per intervenire.
SEO spider
Attraverso questo tool, che riprende in parte Screaming Frog, puoi sfruttare SEOZoom come software di crawling per fare l’analisi del sito web e individuare il numero di pagine indicizzate, titoli e descrizioni mancanti o duplicate. Senza dimenticare i possibili errori nel search intent che SEOZoom permette di individuare sempre con maggior precisione, soprattutto dopo gli ultimi update del software.
Puoi scoprire errori di struttura, problemi relativi alle immagini e nodi per Googlebot, insidie per il crawl budget che potrebbero essere risolte per migliorare le performance di scansione. Non dimenticare, inoltre, che la nuova versione di SEOZoom permette di riportare tutti i dati con analisi in real time.
Progetto sito web
Ecco uno degli strumenti più importanti per fare una buona analisi del sito web. Devi creare un progetto dedicato dove puoi riunire gli strumenti in un’unica pagina. Tra i migliori abbiamo:
- Distribuzione keyword.
- Pagine peggiori.
- Keyword monitoring.
- Confronto competitor.
Interessante l’area monitoraggio performance di caricamento del sito web. Qui hai i parametri essenziali, (utilizzando le API di Pagespeed Insights) per velocizzare e migliorare sensibilmente le pagine. Consiglio di monitorare le pagine di template come home, categoria e pagina articolo.
Questi numeri dovrebbero essere paragonati con quelli di altri tool per monitorare la velocità di caricamento come Gtmetrix, Pingdom, Google Analytics e Search Console che aiuta sui Core Web Vitals. Però è sempre utile avere un confronto extra in un’unica piattaforma per lavorare su velocità da desktop e mobile. Così da creare un SEO audit completo da proporre ai clienti e alle agenzie.
SEOZoom è il tool definitivo?
Dalla descrizione che ho fatto potrebbe sembrare proprio così. In realtà ci sono sempre degli aspetti da valutare con attenzione in questi casi. Il più importante: non adagiarsi sui numeri di un unico tool.
Chiaramente questa non è una critica a SEOZoom ma a come si usano gli strumenti, però è giusto ricordare in questa sede che ogni tool può dare numeri diversi. A volte sbagliano di poco, ci sta.
In altri casi ci sono discrepanze importanti tra SEOZoom e, ad esempio, Semrush o Majestic, Ahrefs e la stessa Search Console. Ed è sempre utile ricordare che i numeri ufficiali sono quelli di Google.
In ogni caso l’approccio giusto da portare avanti è chiaro: gli strumenti sono utili solo se accompagnati da un confronto intelligente tra varie fonti e una contestualizzazione basata sull’esperienza e il ragionamento dell’operatore. Detto in altre parole, ogni SEO tool diventa inutile se non è usato bene.
Da leggere: la velocità è un fattore di ranking SEO
Come sfruttare sul serio SEOZoom
Contestualizzando i dati e unendo i suoi risultati all’interno di una dashboard come Looker Studio. Ogni strumento per l’analisi delle informazioni può essere decisivo. Ma anche fonte di distrazione.
Un lavoro sulle web performance di un sito web parte sempre dai dati ufficiali di Google, come quelli della Search Console e di Lighthouse, ma poi abbraccia ciò che può arrivare da tool esterni.
Come appunto SEOZoom. Senza dimenticare che, per quanto limitati, una utility del genere diventa indispensabile quando si lavora all’esterno del proprio dominio. Ad esempio quando si deve analizzare il sito web di un competitor o quando c’è la necessità di tracciare l’andamento di una parola chiave. A capo di tutto, ovviamente, c’è sempre la scelta di chi decide come strutturare la strategia.
Tag: Strumenti per il web
Mirko Ciesco
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Sono esperto in web performance, ottimizzo la SEO tecnica e miglioro l’usabilità dei siti internet attraverso la web analytics. Creo strategie vincenti partendo dai problemi delle Startup e delle aziende. Infine tengo corsi personalizzati online e in tutta Italia con la mission di rendere il web un posto migliore.