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Cosa sono le heatmap, a cosa servono e come si creano con questi 4 tool
Le heatmap (o mappe di calore) sono uno strumento fondamentale per ottimizzare l’UX di un sito web. Queste soluzioni, infatti, permettono di monitorare il lavoro svolto dall’utente sulle pagine internet del tuo dominio. Così puoi scoprire cosa funziona e cosa invece no. Ad esempio, hai la possibilità di capire come si muovono le persone, dove vanno, perché cliccano e quando scrollano.
Diciamolo: stai dando uno sguardo, rispettando la privacy, alle persone mentre usano i contenuti che hai pubblicato online. Una vera e propria rivoluzione copernicana per intervenire sui vari elementi di conversione delle pagine e come semplificare la vita a quelli che sono i tuoi potenziali clienti.
Indice dei contenuti
Cosa sono le heatmap, una definizione
Le heatmap sono rappresentazioni grafiche del comportamento degli utenti su una pagina web. Si presentano come una rappresentazione grafica della risorsa osservata, leggermente oscurata, sulla quale si delineano delle zone con una gradazione differente di colori: quelle tendenti all’azzurro sono le aree in cui l’attenzione è minore, se vanno verso il rosso si caratterizzano per un focus superiore.
Queste mappe termiche sono utilizzate in ambiti differenti, noi ci soffermiamo su come le web performance utilizzano le heatmap per migliorare e ottimizzare le pubblicazioni online ma è giusto sapere che sono uno strumento spendibile anche in ambiti differenti per fare data storytelling.
Non a caso, ricorda il post di Hotjar, il termine noto come heatmap è stato utilizzato per la prima volta nei primi anni ’90. Ovvero quando il software designer Cormac Kinney ha creato uno strumento per visualizzare graficamente le informazioni sui mercati finanziari in tempo reale.
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Perché è importante usare le heatmap
Grazie a questi strumenti si possono ottenere risultati decisivi nelle fasi di analisi e ottimizzazione per scoprire quali sono gli elementi che il pubblico ignora e quali cerca di attivare o cliccare senza successo. Magari avviando una serie di tentativi che sfociano in quel fenomeno noto come rage click. Con le heatmap si possono eliminare distrazioni per mettere in evidenza ciò che conta veramente.
In alcuni casi un pulsante con una CTA può emergere e dare ottimi risultati ma solo se si individuano le fonti di distrazione che attirano lo sguardo del pubblico. Con un buon lavoro di analisi delle heat map puoi eliminare ciò che non serve, e fare in modo che i contenuti più importanti emergano insieme ai punti essenziali per le conversioni come, ad esempio, opt-in, form contatti, pulsanti e link.
Come leggere una heat map di un sito?
La logica che ti consente di interpretare una mappa termica ottenuta con i tool di analisi è abbastanza semplice: i colori caldi che vanno dal giallo al rosso indicano una concentrazione alta di azioni svolte.
I colori freddi, dal verde al blu, comunicano poche attività. Così è facile capire come le persone interagiscono con le pagine web attraverso azioni differenti, dallo scrolling al click. Ovviamente tutto dipende dal tipo di heatmap. Infatti ne esistono diverse in base agli eventi che devi osservare.
Quali sono i diversi tipi di mappe di calore?
Una delle soluzioni più interessanti è la click heatmap. Ovvero una rappresentazione delle azioni svolte dal mouse di un computer. Questo documento consente di capire dove le persone dirigono l’attenzione per svolgere un’azione concreta. Ad esempio visitare una landing page o inviare un’email.
All’interno dei risultati dei click vengono inserite anche le tap map relative a come agiscono gli utenti su smartphone e tablet. Le scroll map sono quelle che permettono di individuare dove si fermano le persone rispetto alla lunghezza della pagina web e quale percentuale di utenti supera l’above the fold.
Le mappe di spostamento o move map, invece, identificano i punti – identificati con la classica gradazione cromatica caldo/freddo – in cui si posiziona un cursore a seguito di un movimento.
Spesso, insieme alle diverse tipologie di heatmap abbiamo anche le registrazioni delle sessioni utente. Questa funzione crea dei video delle attività svolte dalle persone che usano le pagine web.
Tutti i documenti, dalle varie mappe termiche ai video delle sessioni, contribuiscono a formare quel corpus di dati che un bravo data analyst deve interpretare per guidare un’ottimizzazione della UI.
4 tool per creare le mappe di calore
Per realizzare le heatmap migliori per il tuo obiettivo (osservare il comportamento del pubblico sul tuo sito web) non puoi esimerti dal considerare e valutare una serie di strumenti dedicati a questo lavoro.
Nella maggior parte dei casi parliamo di strumenti professionali che offrono delle soluzioni gratuite ma rendono al meglio solo se si sfruttano tutte le funzioni. Anche quelle a pagamento. Allora, quali sono i migliori programmi e le applicazioni online ideali per realizzare delle mappe termiche del tuo sito web?
Hotjar
Questo è sicuramente uno dei tool fondamentali per realizzare delle heatmap. Offre un ottimo trial gratuito per iniziare a lavorare con le prime mappe termiche e ti consente di realizzare un piano completo di analisi semplicemente inserendo il codice di tracciamento nel portale da monitorare.
In realtà il punto di forza di questo tool, oltre all’estrema semplicità con la quale puoi ottenere i feedback che ti servono, è quello di riunire in un’unica suite strumenti differenti per conoscere l’opinione del pubblico. Ad esempio, puoi realizzare qualsiasi tipo di heatmap e recording ma anche creare delle survey per conoscere le opinioni del pubblico e ottenere un feedback concreto dei tuoi utenti.
Crazy Egg
È sicuramente uno dei migliori tool per creare mappe di calore da utilizzare per migliorare il tuo portale. In più hai la possibilità di registrare le sessioni degli utenti, creare test A/B, lanciare delle survey e analizzare i punti in cui si concentrano eventuali errori che rovinano l’esperienza utente.
Clarity
Di sicuro è il miglio tool gratuito per realizzare delle mappe termiche che ti consentono di capire effettivamente come gli utenti utilizzano il tuo sito web. Cosa preferisco di questo tool?
Generi automaticamente le heatmap dopo aver installato il codice di tracciamento, comprese le registrazioni degli utenti. In questo modo è più semplice individuare colli di bottiglia e ostacoli da risolvere. Lo abbiamo già detto che Clarity è completamente gratuito? Ecco, ripetiamo e confermiamo.
Inspectlet
Sul sito web di questo tool per registrare sessioni ed estrapolare mappe di calore leggiamo a chiare lettere il motivo per cui dobbiamo prendere in considerazione Inspectlet: ti permette di capire cosa vogliono le persone che arrivano sul tuo sito web. Puoi fare ciò attraverso strumenti semplici ed efficaci: analisi dei feedback, questionari, session recording, heat map di vario tipo, A/B testing.
Mouseflow
Rispetto agli altri tool per realizzare mappe termiche, Mouseflow ha una serie di funzioni extra che arricchiscono l’offerta necessaria per analizzare il comportamento degli utenti sul sito internet.
Ad esempio, è possibile scoprire quali sono gli errori che rendono complesso il lavoro di compilazione di un form. Vale a dire uno degli elementi fondamentali per raggiungere l’obiettivo della conversione. Inoltre puoi analizzare a fondo il funnel per individuare i punti in cui gli utenti abbandonano.
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Come utilizzare questi strumenti al meglio?
Registrare le azioni degli utenti con le heatmap è importante. Forse è una delle azioni più importanti per ottimizzare le performance di siti web, soprattutto degli e-commerce dove ogni click può incidere sul fatturato. Ciò che conta non è solo ottenere dati: bisogna anche interpretarli e utilizzarli al meglio.
Mirko Ciesco
Web Performer
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Sono esperto in web performance, ottimizzo la SEO tecnica e miglioro l’usabilità dei siti internet attraverso la web analytics. Creo strategie vincenti partendo dai problemi delle Startup e delle aziende. Infine tengo corsi personalizzati online e in tutta Italia con la mission di rendere il web un posto migliore.