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Data storytelling, cos’è e perché funziona nella comunicazione online
Il data storytelling – la narrazione dei numeri e delle informazioni analitiche – è una materia fondamentale nel mondo della comunicazione efficace. Si può pensare a un percorso di data storytelling sia online che offline, come avviene in alcuni articoli sui quotidiani cartacei.
Ma è chiaro che grazie agli strumenti digitali possiamo portare questa metodologia comunicativa a livelli interessanti. Ma anche interattivi come avviene in diversi esempi di native advertising, dove il budget e l’investimento economico sono degni di questo nome. E, soprattutto, c’è bisogno di ottimizzare.
Il lavoro di content marketing rivolto a un determinato target ha bisogno di un impegno concreto. Cosa sapere su questo tema? Come lavorare con i dati in modo da creare una narrazione dei numeri?
Indice dei contenuti
Cos’è il data storytelling, una definizione
Il data storytelling è una materia a metà strada tra content marketing e data analytics che rappresenta in modo chiaro i numeri lordi, non raffinati, di una fonte. A volte questo processo è noto come datatelling o datastory, e consente a diverse figure di ottimizzare il processo comunicativo.
In alcuni casi il data storytelling viene usato per comunicare con il proprio pubblico – questo è il caso del data journalism – in altri invece si sfrutta per creare un lead magnet. Ovvero un dono, tipo un ebook o un white paper da consegnare a chi lascia un’email in un form per fare lead generation.
Per approfondire: come sfruttare le tecniche di problem solving per migliorare il tuo sito web
Esempi di contenuti usati per questo scopo
Per capire meglio di cosa stiamo parlando è giusto fare qualche esempio di data storytelling. Nella maggior parte dei casi l’opera si declina attraverso contenuti visuali, in particolar modo infografiche e visual interattivi. Uno dei più coinvolgenti è quello proposto dalla Bill Gates Foundation.
Il lavoro è dedicato al tema dell’Innovation & Inequity del 2021. Qui, con lo scorrere della pagina, i grafici subiscono un’evoluzione che permette all’utente di scoprire numeri e cifre in modo automatico.
Vuoi un altro esempio di data storytelling meno impegnativo dal punto di vista tecnico ma altrettanto significativo per capire come muoversi in questa materia? Ecco il documento del National Geographic per sensibilizzare il pubblico rispetto alle vittime del Covid-19 in USA con una grafica coinvolgente.
Questi esempi di narrazione dei dati sviluppati intorno al mondo della comunicazione sociale e del giornalismo ci danno un’informazione chiara. Il visual storytelling legato ai numeri non è fatto di sole immagini o video, anche il copy svolge un ruolo essenziale per coinvolgere e chiarire.
Perché è importante fare data storytelling?
Un motivo semplice: definire nel miglior modo possibile le informazioni realmente utili per l’utente. Utente che è sempre alla ricerca di informazioni sintetiche, scorciatoie in grado di raggiungere un dato utile senza dover affrontare una selva di numeri, grafici e rumore di fondo inutile in singole circostanze.
Le persone non amano cercare il valore ma lo desidera. Il lavoro di data storytelling è utile all’utente finale perché consente di ottenere ciò che si sta cercando, chi lo svolge e lo rende disponibile può ottenere un contenuto di qualità da utilizzare in modi differenti per i propri obiettivi di marketing.
Come fare data storytelling online, in sintesi
Ci sono diverse soluzioni che puoi mettere in pratica per attivare questo percorso di definizione delle informazioni realmente utili. Soprattutto per chi si trova dall’altra parte dello schermo. Ma quali sono i processi e le tecniche da mettere in campo per ottenere un buon lavoro di data storytelling?
Studia le esigenze del target
In primo luogo devi capire cosa vuole il tuo pubblico, quali sono i temi da trattare e i numeri da sintetizzare. Il lavoro di data storytelling è basato sulla scrematura e sulla rappresentazione efficace, ma alla base c’è una riflessione relativa al cosa interessa realmente il pubblico da raggiungere.
“Non sei fregato veramente finché hai una buona storia da raccontare e qualcuno a cui raccontarla.”
Alessandro Baricco
Quindi, prima di iniziare a valutare la possibilità di creare infografiche per riassumere i tuoi dati assicurati di aver individuato un tema utile e un pubblico a cui proporre il tuo contenuto. Come fare? Un buon lavoro di analisi keyword e dei trend (con Seozoom e Google Trends) in crescita può aiutarti.
Individua le fonti utili per il lavoro
Per creare un contenuto di qualità quando decidi di fare data storytelling devi prima trovare dei database, dei grafici per recuperare i numeri. Hai bisogno, in buona sintesi, di dati ufficiali. Non puoi recuperare informazioni di seconda mano ma devi andare alla fonte primaria. Tipo quella governativa.
Definisci un tema dominante
All’interno del marasma di dati e informazioni che hai raccolto attraverso la ricerca minuziosa tra gli archivi cartacei e digitali, devi individuare un tema. Vuoi seguire un filone, un argomento che ti consente di unire i punti d’interesse. Questo vuol dire anche lavorare su un fronte decisivo: sfoltire.
Devi togliere quello che non serve e decidere cosa mostrare e cosa, invece, lasciar cadere. Questo approccio è fondamentale perché la vera utilità di un lavoro di data storytelling è chiara: eliminare il rumore di fondo e accorciare i tempi per raggiungere ciò che serve, un contenuto memorabile.
Guarda come si comporta il grafico di US Gun Deaths (morti per arma da fuoco in USA) che consente di visualizzare una marea di dati che però puoi snellire impostando dei filtri. Le informazioni possono essere anche tante ma se fornisci i tool per scegliere e definire tutto diventa più usabile ed efficace.
Scegli tool e strumenti ideali
Come vuoi gestire la comunicazione visuale dei tuoi dati? Uno dei tool per fare storytelling con i dati è l’infografica, vale a dire un’immagine particolarmente lunga che permette di affrontare un percorso basato su informazioni testuali e numeriche accompagnate da grafiche che seguono un tema preciso.
Le infografiche possono essere create con strumenti online con modelli prestabiliti, come ad esempio Canva. Ma di sicuro questa soluzione non è l’ideale se si vuole creare un contenuto unico e completamente personalizzato: meglio investire un budget giusto per intervenire con un grafico.
L’infografica offre il miglior rapporto risultato/impegno. Ma il data storytelling può essere accompagnato da video, mappe mentali, animazioni e interazioni. Alcuni tool professionali da valutare:
Ricorda che esiste anche un altro tool decisivo per fare data storytelling: Looker Studio. Vale a dire una piattaforma per fare data visualization con un lavoro di dashboard design approfondito. Puoi importare tutti i dati necessari per l’analisi di un sito web e creare un’esperienza unica.
Scegli un modo per distribuire
Hai il tuo contenuto per fare data storytelling. Come distribuirlo? Puoi scegliere la strada pubblica o quella privata. Quest’ultima è fondamentale quando decidi di lavorare con la lead generation e fornire un benefit solo a chi ti lascia l’email. In alternativa puoi pubblicare il risultato del tuo lavoro online.
Così puoi fare in modo che sia raggiungibile da tutti o magari puoi mettere il tuo lavoro in vendita e consentire la visualizzazione solo a chi paga il corrispettivo in denaro che hai scelto.
Una delle soluzioni più efficaci per presentare e sfruttare il lavoro di data storytelling: la pubblicazione di long form content, articoli lunghi e approfonditi che sviscerano ogni aspetto dell’argomento. E che usano il visual storytelling per definire ogni dettaglio in modo chiaro, semplice ed esaustivo.
Da leggere: come sfruttare l’effetto priming per progettare un sito web efficace
Il tuo data storytelling online
C’è chi ipotizza l’uso di questa tecnica solo per grandi progetti, tipo quelli che chiamano in causa i portali d’informazione. In realtà non è così: anche piccoli progetti possono trovare utile questo fronte del content marketing. Ma, soprattutto, c’è la comunicazione con il cliente che può essere migliorata con il data storytelling. Soprattutto se c’è bisogno di fare analisi solo dei numeri che servono.
Mirko Ciesco
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