Pubblicato il - Aggiornato il
Cos’è e come ridurre il TTFB per ottimizzare il caricamento di un sito web

IL TTFB, acronimo di time to first byte, è una metrica molto importate per ridurre i tempi di caricamento di una pagina web, più in generale di un progetto online. Questo perché il TTFB indica la capacità di un web server di rispondere alle richieste. Sia del browser che del crawler di Google.
Chi lavora nei settori della SEO e del web marketing sa bene che la scelta dell’hosting è fondamentale per avere un sito web affidabile ma anche veloce. Spesso si ragiona in termini di caratteristiche tecniche e un hosting performante dovrebbe essere dotato di dischi SSD, HTTP/2, HTTP keep alive, versione PHP aggiornata. Ma è chiaro che tutto questo rappresenta solo lo strumento tecnico.
Questi sono i mezzi per raggiungere un obiettivo: offrire un sito web sempre più veloce. Ciò avviene anche grazie a questa metrica, il TTFB, tempo al primo byte. Cosa sappiamo rispetto all’argomento? E come possiamo ottimizzare questo fattore che è ancora troppo sottovalutato dai webmaster?
Indice dei contenuti
Cos’è il TTFB, definizione e spiegazione
Il TTFB (in italiano tempo al primo byte) è la metrica che misura quanto deve aspettare il browser dell’utente o lo spider del motore di ricerca prima di ricevere segnale dal web server.
Come valutare questo parametro? Minore è il tempo di attesa, maggiore sarà la probabilità di caricare la pagina velocemente. Con un chiaro vantaggio in termini di User Experience e SEO. Il tempo al primo byte è uno dei fattori da curare per avere una pagina web, e più in generale un portale, veloce e reattivo.
Da leggere: migliora la velocità di scansione delle immagini
Come si misura il time to first byte?
Valutando tre latenze e ritardi che influenzano il parametro definitivo: la richiesta fatta al server, l’elaborazione della macchina e l’invio al browser o al bot di Google che visita il sito web.
Si tratta di un meccanismo che deve prendere in considerazione anche aspetti che non possono essere influenzati direttamente da chi ottimizza il sito web. Come ad esempio la latenza che può essere applicata in caso di distanza geografica eccessiva tra browser e server.
Senza dimenticare connessioni lente o Wi-Fi poco performante. Tutto questo non deve distrarre dall’obiettivo: trovare la soluzione per ottimizzare il TTFB. Per farlo devi trovare il modo per misurarlo.
Perché è importante ottimizzare il TTFB
Si potrebbe dire che è semplicemente uno dei tanti elementi che compongono il risultato ultimo del lavoro di un web performer, vale a dire un sito web veloce. La prova arriva anche da Mountain View:
“Slow server response times affect performance (…). Users dislike when pages take a long time to load. Slow server response times are one possible cause for long page loads” – web.dev/time-to-first-byte
La risorsa ufficiale di Google sottolinea questo: i tempi di risposta lenti del server influiscono sulle prestazioni ed è sbagliato sminuire l’importanza di questo parametro riportato anche da Lighthouse e Pagespeed Insight. Gli utenti evitano le pagine che richiedono molto tempo per presentarsi sul browser.
Quindi le prestazioni dei server sono una delle possibili cause di caricamenti troppo lenti. Ma non è solo questo il motivo per cui dovresti prendere sul serio il TTFB. Come puoi notare anche dall’immagine in basso, il crawler di Google è influenzato anche dal nostro tempo di risposta del first byte.
Nel rapporto statistiche di scansione della Search Console puoi mettere in relazione le richieste di scansione, i kilobyte scaricati e i tempi medi di risposta. L’obiettivo di chi ottimizza, ovviamente, è quello di facilitare la vita al crawler – lo spider di Google – in modo da ridurre il numero di Kb.
Così da semplificare la scansione dei contenuti. Nell’equilibrio generale per raggiungere questo obiettivo, una parte del lavoro è svolto anche dal tempo di reazione del server nel restituire la risposta.
Come migliorare i tempi di risposta del server
Quali sono i metodi comuni per migliorare il TTFB? Si inizia dall’ottimizzazione del codice, si continua con l’aggiunta di un sistema di cache e si finisce con l’ottimizzazione del server.
Chiaramente, rispetto a quest’ultimo punto, si può concludere semplicemente sostenendo che è importante acquistare un servizio di qualità: di sicuro un hosting a basso costo non ti darà il massimo.
Questo è il primo consiglio per ridurre il TTFB: acquistare un hosting veloce, con performance importanti. Ma non basta, ecco i consigli per abbassare il TTFB e ridurre i tempi di elaborazione.
Usa un CDN in alcuni casi
Questo è uno dei consigli per sfruttare al massimo le possibilità offerte quando vuoi ottimizzare il TTLB e ridurre i tempi di caricamento di una pagina web. Devi usare un CDN, vale a dire il content delivery network necessario per distribuire al meglio i contenuti agli utenti senza mandare in sofferenza i server.
Perché questo dettaglio riduce drasticamente il TTFB e velocizzare il tuo sito web WordPress? Il CDN permette di migliorare i tempi dei siti web con target internazionali – eliminando quel problema di latenza tra server e presenza del browser – e con una gran quantità di immagini ad alta definizione.
Attenzione a temi e plugin WordPress
Le estensioni aiutano ad aggiungere funzioni al tuo sito web e il tema è essenziale per presentare una veste grafica. Ma anche a svolgere determinate applicazioni. Tuttavia, queste soluzioni aggiungono del codice che può rallentare in termini di time to first byte (tempo al primo byte). Aggiorna tutto ciò che puoi e se possibile elimina funzioni non necessarie. Al tempo stesso disattiva plugin che non usi.
Usa una versione PHP aggiornata
Sai già che PHP è il linguaggio utilizzato dal CSM WordPress per svolgere diverse funzioni. Esistono diverse versioni e solitamente vengono pubblicati nuovi update: un buon consiglio per migliorare il TTFB è quello di abbandonare una versione obsoleta per aggiornare la versione di PHP.
Che sarà più veloce e sicura. Altro aspetto importante: aggiornare PHP dalla dashboard cPanel del tuo hosting è un’azione estremamente semplice. E in alcuni casi anche necessaria dato che è lo stesso WordPress a indicare, attraverso la home page, eventuale necessità di fare l’update.
Migliora la cache del sito web
Il framework CDN non basta. Bisogna puntare su aspetti diversi come la presenza di un sistema di cache del tuo sito web. Una soluzione semplice da attivare dato che puoi ottenere buoni risultati usando uno dei tanti plugin a disposizione: in questo modo riduci i tempi di caricamento del portale.
Questo perché con un plugin di cache si genera una versione delle pagine HTML da invia direttamente al browser ed evitare al server il carico di lavoro. Un carico che invece deve affrontare senza cache.
I tool per monitorare il lavoro effettuato
Ci sono diversi strumenti per valutare il time to first byte, da non confondere con il TTLB, time to last byte, ma Gtmetrix è uno dei più utilizzati e affidabili per chi lavora con le web performance.
Come funziona? Semplice, inserisci l’URL che ti interessa e lancia l’analisi. Il risultato del TTFB appare lungo il grafico di sintesi che mostra il momento chiaro, anche dal punto di vista temporale, in cui si palesa il primo byte. Il dato è composto da tre elementi fondamentali per la valutazione:
- Redirect.
- Connect.
- Backend.
Chiaramente esistono anche ottime soluzioni per monitorare e registrare il TTFB, come il sempre valido Web Page Test o gli strumenti per sviluppatori di Chrome, però bisogna sempre valutare la possibile volatilità dei dati: strumenti differenti danno spesso risultati diversi.
Tieni conto che strumenti come PageSpeed Insights potrebbero segnalarvi di ridurre il tempo di risposta del server se il TTFB impiega più di 200 ms.
Vuoi migliorare il tuo TTFB?
Non è un lavoro semplice. O meglio, questo è uno dei parametri che non puoi influenzare semplicemente con una compressione delle immagini.
Bisogna ottimizzare il server e magari cambiare hosting, ma non solo. Questo è un lavoro da affidare a un’operazione continua e costante per misurare il time to first byte prima e dopo gli interventi.
Farò volare il tuo sito web!
Mirko Ciesco
Web Performer
Mi piace raccogliere dati dai siti per comprendere come portarli ad un livello superiore! 🚀
Sono esperto in web performance, ottimizzo la SEO tecnica e miglioro l’usabilità dei siti internet attraverso la web analytics. Creo strategie vincenti partendo dai problemi delle Startup e delle aziende. Infine tengo corsi personalizzati online e in tutta Italia con la mission di rendere il web un posto migliore.