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Come scrivere bene per pagine veloci?
Ogni giorno sul web scopriamo e apprendiamo nuove informazioni che ci ampliano gli orizzonti e ci fanno vedere il mondo da una prospettiva diversa.
Ma se il nostro cervello in media riesce a rimanere attento per circa 8 secondi come posso fare in modo che i contenuti che pubblico sul mio blog riescano a catturare l’attenzione e l’interesse dei miei utenti?
L’ho chiesto a Riccardo Esposito, che si occupa da tantissimi anni di scrittura sul web, domandandogli come scrivere bene per pagine veloci (argomento a me caro).
Scoprite cosa ne pensa a riguardo! ?
Indice dei contenuti
Come scrivere testi per pagine veloci?
Scegliendo un font leggero. Scherzi a parte, spesso ci concentriamo sul concetto di velocità per ottimizzare le pagine web. Cosa buona e giusta, però dobbiamo considerare un punto: cosa succede se il lettore arriva su una risorsa, che si carica in un attimo, e poi non riesce individuare le informazioni utili? Ecco perché voglio parlare di scrittura veloce. Che mette il valore prima di ogni cosa.
Sì, tutto bello. Ma come scrivere testi per pagine veloci? Togli quello che non serve, usa una formattazione capace di far notare ciò che serve, dividi il testo in blocchi. E poi?
Usa parole semplici, periodi brevi, concetti chiari. Ma soprattutto dai subito ciò che serve. Devi spiegare come si sviluppa un passaggio o un’azione? Fallo subito, nell’above the fold. Poi approfondisci.
Perché è importante mantenere l’attenzione del lettore?
Perché altrimenti abbandona la pagina e aumenta il bounce rate, la frequenza di rimbalzo. Ma peggiora anche il tempo di permanenza, crollano le pageview. Questo è il vero problema? No. I numeri ti affliggono? Questo è niente. In realtà i dati sono solo indicatori di un problema più importante.
Il tuo progetto non decolla. O, peggio ancora, fallisce. Non voglio dipingere un quadro apocalittico, non credo che un copy smidollato e senza nerbo sia causa di un tracollo completo del sito web o del blog aziendale. Però è chiaro che non puoi procedere senza l’attenzione del lettore.
E questa miniera d’oro – la suddetta attenzione – la mantieni con una scrittura intensa. Quindi interessante, vivace, ritmata, ricca di contenuti ma snella. In questi casi è Italo Calvino la mia fonte:
“Leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore”.
Lezioni Americane
Questo significa che per essere leggeri non è necessario diventare superficiali. Non devi togliere ciò che serve ma il superfluo. Che poi è il segreto di ogni opera: la Pietà già era nel blocco di marmo. Michelangelo, artista del levare e non del mettere, ha solo tolto quello che non serviva.
La qualità dei contenuti diventa sempre più importante?
La qualità del contenuto è un tormentone che ci accompagna da diversi anni. Il concetto è chiaro: sarà sempre più importante perché aumenta la concorrenza. Prima il web era cosa per pochi, quando ho iniziato a fare blogging eravamo quattro gatti a pubblicare contenuti. Che tempi!
Abbastanza facile fare la differenza in questo contesto. Oggi devi fare i salti mortali anche perché i grandi brand hanno capito l’importanza di fare un content marketing pensato per imporsi sulle ricerche informazionali e non solo quelle strettamente commerciali (dove ormai siamo saturi).
Questo significa che devi dare il massimo per avere un posto al sole per il tuo brand. Non basta esserci, non è sufficiente aprire un blog per farsi notare. La concorrenza è tanta ma il percorso da seguire non cambia: devi solo trovare la nicchia giusta. Non è facile, lo so. Ma la strada c’è.
Quali sono gli step che svolgi prima di scrivere un testo?
La ricetta segreta (che poi segreta non è) impone prima uno studio della serp per le query più importanti che voglio affrontare. Questo mi consente di capire cosa preferisce Google, quali sono i lavori migliori svolti dai competitor e se ci sono delle correlate, delle domande espresse dal pubblico.
Ad esempio, in questa fase mi è utile l’estensione Chrome di Keywords Everywhere (keywordseverywhere.com) con la quale estrapolo tutte le parole chiave collegate a quella principale. Poi faccio un passaggio su Semrush o Seozoom per approfondire il topic.
Un topic che però deve essere affrontato anche da una prospettiva diversa: le fonti. Mai iniziare un articolo se prima non hai studiato. Così hai anche eventuali link da consigliare al pubblico.
Cosa fai dopo che hai pubblicato un testo?
Lo rileggo per togliere quello che non serve. Ho questo pallino: voglio fare in modo che il contenuto sia ben strutturato, facile da affrontare. Mi assicuro di aver diviso i paragrafi con il giusto equilibrio, che le liste puntate siano al servizio della buona lettura e che il grassetto sia realmente utile all’equilibrio.
Una grande attenzione deve essere posta anche ai vari H2 e H3 per confermare la buona struttura del post. Check dei vari link con verifica degli anchor text e via. Questa è la ricetta per scrivere veloce.
Quale messaggio vuoi trasmettere con il tuo ultimo libro “scrivere per informare”?
Il messaggio che voglio trasmettere – o meglio, vogliamo trasmettere io e Cristina Maccarrone che è co-autrice del libro – è semplice: non c’è un modo giusto per scrivere in modo da piacere a tutti. Ma esistono delle regole base da rispettare per fare in modo che i contenuti riescano a far breccia sulle piattaforme che oggi usiamo per costruire la nostra dieta mediatica.
I quotidiani online non sono entità separate e devono rispettare dei principi tecnici, stilistici, legati alla SEO e all’user experience; al tempo stesso i blogger dovrebbero conoscere la base del giornalismo.
Questo per garantire la giusta luce alle fonti, alle repliche, al diritto di cronaca. Tutto questo è Scrivere per Informare.
Conlcusioni
La lettura è un processo mentale che permette al lettore di comprendere il significato di testi e immagini decodificando più velocemente le informazioni.
- Dovremmo migliorare l’interazione con il nostro visitatore attraverso tecniche di neuromarketing.
- Dovremmo trovare più tempo per approfondire i bisogni e i desideri delle nostre buyer persona.
- Dovremmo analizzare il comportamento degli utenti sul nostro sito con più attenzione.
Tu in che modo lo stai facendo?