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Come, quando e perché fare un restyling del sito web
Il restyling del sito web è un passaggio essenziale per ogni progetto web. Voglio iniziare questa guida con un punto ben chiaro: arriva sempre il momento in cui bisogna rifare, rivedere e migliorare il proprio sito internet.
Attraverso questo processo, infatti, si rivedono una serie di aspetti del sito internet per adeguarlo e adattarlo ai cambiamenti che nel tempo possono influenzare prestazioni, look and feel del pubblico, posizionamento su Google. Fino a raggiungere ciò che ci interessa vale a dire le conversioni finali.
Il rifacimento del sito web può influenzare il rendimento in termini di brand e di posizionamento su Google. Senza dimenticare lo scopo per cui hai deciso di creare un sito: monetizzare la tua presenza online.
Indice dei contenuti
Quando fare il restyling del sito web
Prima di iniziare un lavoro di miglioramento del tuo blog o e-commerce è giusto prendere in considerazione una serie di passaggi che dovrebbero aiutarti a capire quando rifare il sito web. I segnali che dovresti osservare:
- Il tema ha un design superato?
- Le pagine si caricano lentamente?
- Il template non è mobile friendly?
- La struttura del sito non è ottimizzata SEO?
Questi quattro step dovrebbero aiutarti a capire quando fare un buon restyling del sito web. Le pagine web devono essere veloci nel caricarsi e presentarsi al pubblico perché questo è un fattore importante per chi naviga, carica le pagine e cerca i tuoi contenuti. Non a caso Google valuta questo passaggio con cura.
La velocità del sito è un fattore di ranking. Quindi se il tuo sito ha dei tempi impegnativi conviene prendere in considerazione l’idea di rifare il sito. Ma basta questo motivo per intraprendere l’avventura?
Da leggere: come ottimizzare il caricamento dei font
Lentezza delle pagine e difficoltà da mobile
Di solito per affrontare questa sfida conviene avere altri problemi da risolvere, come appunto un template non esattamente mobile friendly. Attenzione, questo non vuol dire responsive: ormai è veramente difficile non montare un tema che non si adatti facilmente agli schermi dei vari cellulari, tablet e smart TV.
Adesso la domanda è un’altra: oltre a essere responsive il template è in grado di presentare i contenuti in modo da rispettare spazi tra i vari elementi, grandezza del font, distanza tra le righe e le parole? Per iniziare puoi fare una verifica sul mobile test di Google.
Struttura del sito e design vecchio
Avere pagine lente e con problemi su mobile: questi sono due buoni motivi che ti possono portare a considerare un lavoro di restyling. Se a tutto questo aggiungi un design vecchio sei già a buon punto.
Inoltre i siti web con blog o ecommerce spesso soffrono di una crescita non strutturata, senza una strategia: il restyling del sito può essere l’occasione per rivedere anche questo punto. Ma non devi improvvisare.
Impostare il rifacimento del sito
Uno degli errori principali: ipotizzare il restyling del sito come un semplice cambio di tema. In realtà non è così, prima di rivedere l’estetica e la struttura della tua presenza online devi valutare una serie di punti.
Quali sono i risultati ottenuti
Per mettere in discussione ciò che hai fatto devi valutare i dati che riguardano le performance del tuo sito. In questa fase è molto importante lavorare con la Search Console e Google Analytics per capire:
- Quali sono i contenuti che hanno più visite.
- Quali sono, invece, quelli che si posizionano meglio.
- Ci sono pagine particolarmente lente?
- Altre invece hanno un bounce rate alto?
L’obiettivo: scoprire quali sono le risorse da tutelare e come intraprendere le operazioni tutelando le fonti di traffico più importanti. Soprattutto se il lavoro di rifacimento del sito web comprende anche la struttura.
Bisogna capire che potrebbero esserci delle ripercussioni in termini di posizionamento SEO. Quindi è giusto prendere delle precauzioni per non alterare ciò che Google già considera come contributo ottimale.
Come tutelare i buoni risultati del sito
Nel restyling devi analizzare il sito per capire quali sono i risultati ottenuti, poi devi prevedere una mappatura per impostare i redirect 301 da fare su eventuali risorse da cancellare. Un buon restyling del sito web, infatti, dovrebbe comprendere anche una riflessione di quali pagine eliminare. In particolar modo quelle che:
- Non hanno traffico.
- Si posizionano per 0 keyword.
- Non presentano link in ingresso.
- Hanno utilità pari a nulla.
In questi casi si potrebbero cancellare le pagine e lasciarle in 404. Oppure c’è la possibilità di fare dei redirect per non perdere le visite. Spesso i restyling si trasformano in eventi disastrosi per la visibilità del sito proprio perché non si impostano i redirect verso le risorse giuste. Oppure si porta tutto verso un reindirizzamento alla home page, in modo brutale. Ma non funziona così, e questo deve essere chiaro a monte.
Un esempio di errori 404 segnalati nella Search Console di Google.
D’altro canto nella fase di rivalutazione del sito devi anche capire quali sono i contenuti che hanno bisogno di rimanere sul sito con un miglioramento del testo. Per questo nulla si muove prima di aver fatto un buon lavoro di analisi SEO per capire cosa potrebbe fare più traffico con un buon lavoro di web copywriting.
Cosa hanno fatto i competitor?
Il restyling del sito web può essere il momento giusto per farsi qualche domanda. Ad esempio, cosa fanno i tuoi concorrenti che non hai ancora preso in considerazione? Quali contenuti hanno messo in campo?
E non dimenticare di chiederti come hanno strutturato il sito web per rispondere alle necessità del pubblico. Oggi non puoi fare a meno di un buon lavoro di analisi della concorrenza che puoi portare a termine con:
- Semrush.
- Seozoom.
- Screaming Frog.
- Pagespeed Insight.
Crea un documento con il tuo team ed elenca tutto ciò che su altri siti web funziona e tu non hai ancora avuto tempo, forza e volontà di implementare. Forse il restyling può essere il momento giusto per pensarci.
Attenzione a troppe modifiche insieme
Fare una rivisitazione del sito web senza le giuste precauzioni può essere un problema. Ma ci sono momenti che devono essere affrontati in modo separato per evitare confusione delle cause di eventuali danni. Ad esempio è sempre cosa buona e giusta passare da HTTP a HTTPS in un momento diverso.
L’arrivo del certificato SSL può essere catastrofico senza attenzioni nei redirect, lo stesso vale per l’aggiunta di AMP. Quindi consiglio di affrontare questi passaggi in una fase diversa rispetto al restyling vero e proprio. Altrimenti se hai un calo di visite diventa difficile riuscire a capire qual è la motivazione.
Come fare il restyling del sito web
Rinnovare un sito web vuol dire non solo evitare di perdere ciò che hai conquistato con un buon lavoro di redirect 301 per evitare traffico azzerato a causa di pagine 404 inopportune. Il restyling deve essere anche un momento per rivedere alcuni elementi legati al marketing. Ad esempio puoi e devi valutare:
- Logo e tagline.
- Colori del sito.
- Call to action.
- Landing page.
- Foto del sito.
- Font di titoli.
Si può aggiungere anche un altro elemento: quello dell’hosting. Cambiare server mentre si fa un restyling può essere una buona idea, soprattutto se hai avuto delle brutte esperienze il provider precedente a causa di continui downtime, prestazioni non eccellenti in termini di assistenza o performance scadente (assenza di dischi SSD, HTTP/2 o HTTP Keep Alive).
Preventivo del restyling: cosa sapere?
Questa è la fase che interessa la maggior parte dei proprietari del sito web: come è composto un preventivo? E, soprattutto, quanto costa un restyling del sito web? Molto dipende dalle operazioni necessarie per portare a termine il lavoro e dal tipo di intervento. Le voci possono essere queste:
- Restyling grafico con valutazione e cambio del tema.
- Adattamento del template alle esigenze del sito web.
- Valutazione presenza di contenuti obsoleti e inutili.
- Scrittura nuovi testi e arricchimento delle pagine.
- Scatto. ottimizzazione e inserimento di nuove foto.
- Ottimizzazione della navigazione e dei menu interni.
- Bounce rate, usabilità e accessibilità delle pagine web.
- Valutazione della versione mobile su più dispositivi.
- Ottimizzazione tempi di caricamento delle pagine.
- Monitoraggio delle performance dopo il restyling.
Oltre a rifare un sito web bisogna valutare cosa succede dopo. Per questo è utile avere a disposizione nel team persone competenti dal punto di vista del CRO. Ovvero conversion rate optimization.
È possibile usare strumenti come Hotjar o Crazyegg per scoprire come si muovono le persone sulle nuove pagine web. A tutto questo si aggiunge il monitoraggio dei tempi di caricamento con strumenti come GTmetrix o Pingdom, senza dimenticare il SEO audit finale per scoprire eventuali problemi di ranking.
Prezzo: restyling grafico o strutturale?
Questa può essere la grande differenza che può portare a un aumento del prezzo di un restyling. Il costo di quest’operazione può interessare solo l’aspetto grafico o anche la struttura del sito con relativi contenuti.
Entrambe le soluzioni possono essere valide, l’importante è far precedere la risposta da un’analisi per avere ben chiara la situazione. E dia la possibilità al cliente di capire quali sono gli obiettivi raggiungibili.
Da leggere: come far crescere il tuo business con l’analisi dei dati
Attenzione al restyling del sito web gratis
Ci può essere restyling con un semplice cambio di tema? No, in questo caso stai svolgendo un’operazione apparentemente semplice che potrebbe essere funzionale da un punto di vista estetico.
Ma inutile per migliorare le performance del sito. Un restyling viene considerata operazione complessa dal punto di vista strategico, non puoi improvvisarla. Quindi ha il suo costo.
Il consiglio è chiaro: valuta il prezzo di un rifacimento completo del sito e non puntare mai sul risparmio. Ci possono essere occasioni vantaggiose, sconti e valutazioni interessanti. Ma il restyling gratis del sito web non è un buon punto di partenza.
Mirko Ciesco
Web Performer
Raccolgo dati dai siti per portarli ad un livello superiore! 🚀
Sono esperto in web performance, ottimizzo la SEO tecnica e miglioro l’usabilità dei siti internet attraverso la web analytics. Creo strategie vincenti partendo dai problemi delle Startup e delle aziende. Infine tengo corsi personalizzati online e in tutta Italia con la mission di rendere il web un posto migliore.