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Cos’è un microcopy e perché merita la giusta attenzione?
Oggigiorno i siti web sono sempre stracolmi di informazioni. Pieni di popup invasivi, di slider o altri elementi in movimento che ci distraggono da quello che dovremmo fare navigando una pagina web.
Per questo motivo ritengo importante lavorare sull’essenzialità visuale, ma soprattutto testuale per esporre messaggi e concetti importanti.
Se anche tu la pensi esattamente così e vuoi allontanarti da pagine web multimediale aggrovigliate di testi complessi e, a volte, molto lunghi ti consiglio di continuare a leggere l’intervista ad Anna Rachele Capolingua che ci aiuterà a capire come migliorare l’esperienza e il coinvolgimento attraverso l’uso di un microcopy preciso e studiato.
Dopo aver concluso la lettura sono sicuro che vorrai subito cambiare tutti i testi del tuo sito web 🙂
Perciò iniziamo!
Indice dei contenuti
Cos’è un microcopy?
Quando si parla di microcopy (che lo pronunciate all’inglese o all’italiana è davvero indifferente) si fa riferimento a un testo molto breve che guida l’utente fra un passaggio e l’altro della customer experience sul web, supporta le sue azioni o lo invita a compiere un’azione rilevante.
In pratica si tratta di tutti quei piccoli testi che hanno come obiettivo sottolineare il beneficio di un’azione e incrementare le conversioni.
Sono alcuni dei testi più difficili da scrivere, a mio parere!
Alcuni esempi pratici in cui utilizzi microtesti su un sito web?
Partiamo da alcune caratteristiche fondamentali dei microtesti. Devono:
- Rassicurare (nei momenti più rilevanti come le transazioni, le prenotazioni, le richieste di contatto)
- Emozionare (come nei testi per la vendita, titoli e sottotitoli)
- Rappresentare il brand (rendendo un po’ più umano il tone of voice ma anche definendo il posizionamento)
- Convincere (a comprare, iscriversi, contattare, cliccare)
Vediamo insieme qualche esempio pratico.
AirBnb rassicura i suoi utenti: non riceverai alcun addebito in questa fase. Continua tranquillamente la tua ricerca di informazioni.
Lush emoziona, raccontando in una sola frase le emozioni che potrai sentire con questa bomba da bagno.
La pagina 404 di Pixar rappresenta il brand, strappa un sorriso e rende l’azienda un po’ più umana.
Come si può migliorare il microcopy delle call to action?
Le call to action sono testi davvero importanti: si tratta di uno dei punti di contatto più rilevanti fra l’azienda e i clienti.
Riassumo in 3 pratiche alcuni consigli, da poter applicare sin da subito, per migliorare le proprie CTA.
Consiglio n° 1: evita “scopri di più”. Il perché te lo spiega una delle copywriter più importanti del panorama italiano: in un’intervista sul blog di Shopify, Luisa Carrada afferma che “Scopri di più” è la negazione, l’antitesi di un messaggio preciso. Non tanto perché è inflazionato, ma perché anticipa pochissimo, praticamente nulla, su quello che ci aspetta dopo il clic. […] “Scopri di più” ha due difetti:
- “scopri” non dice niente;
- “di più” non ci dice il cosa.
Non saprei davvero come spiegarlo in maniera più chiara.
Consiglio n° 2: presta attenzione al verbo: si tratta dell’azione che richiedi ai tuoi potenziali clienti, fai in modo che sia chiara, specifica e che permetta loro di capire cosa stanno per fare.
Consiglio n° 3: sottolinea il beneficio: e spiega cosa otterrà l’utente dopo aver cliccato sul pulsante.
Se questi consigli non ti bastano puoi approfondire l’argomento guardando questo mio webinar.
Microcopy fuori dal sito: newsletter e campagne adv
Eh sì, i microcopy sono ovunque!
Prestare attenzione ai piccoli testi delle newsletter può significare un cambiamento radicale nei risultati delle nostre campagne di content marketing.
Pensiamo alle newsletter: prestare la giusta attenzione all’oggetto, al testo di preview e alle call to action significa cercare di migliorare i KPI più rilevanti e i tassi di conversione rispetto all’obiettivo di marketing che ci siamo prefissati.
fonte immagine: https://it.semrush.com/blog/esempi-microcopy-come-trasformare-piccoli-testi-in-grandi-risorse/
Guarda che meraviglia questa Welcome e-mail di Tonki!
Rappresenta al meglio il tone of voice del brand e, con poche semplici parole, ti fa sentire davvero il calore di questa community.
L’uso del nome del proprio contatto rende subito il testo più caldo e personalizzato, un’accortezza in grado di rendere ogni microcopy un po’ più umano e meno robotico, ma ugualmente efficace.
Nelle campagne di adv i microcopy seguono le regole del copywriting per la vendita, ma le comprimono in testi che devono rispettare il numero di caratteri della piattaforma che abbiamo scelto.
Il tuo obiettivo è convincere e per riuscirci puoi applicare le leve di Cialdini, lavorare con lo schema A.I.D.A o P.A.S. inserire qualche piccolo elemento di storytelling… Ma, soprattutto devi conoscere a fondo il tuo target. E non parlo solo dei dati anagrafici ma anche le sue esigenze, i suoi desideri e in che modo il prodotto che stai sponsorizzando può soddisfare i suoi bisogni.
In che modo il microcopy si combina con l’UX writing?
I microcopy sono il pilastro dello UX Writing: ogni avviso, chiarimento, pop-up o piccolo testo che può semplificare la vita dell’utente nelle interfacce online, rappresenta un’azione strategica ideata dagli UX Writer d’Italia.
Testi che hanno il ruolo importantissimo di rassicurare gli utenti e rispondere ai loro dubbi nei momenti chiave delle loro operazioni online… In pochissime parole.
Conclusioni
Essere dunque presenti sul web con dei testi poco originali e poco accattivanti si ripercuoterà sul modo in cui verrà percepita la nostra presenza online.
Abbiamo bisogno di semplicità nelle parole, nelle immagini e nelle strategie che adottiamo per rendere internet un posto più piacevole da navigare.
E se la riduzione dei testi al 20% generasse l’80% dei tuoi risultati?
Tag: Interviste ad esperti del web
Anna Rachele Capolingua
Copywriter
Anna come la nonna paterna e Rachele come l'ultima replicante di Blade Runner. Dopo la formazione in Giornalismo e Comunicazione d'impresa, ho capito che la mia passione per la scrittura può essere davvero trasformata in una professione, quella del copywriter. Oggi lavoro dalla Sicilia con PMI di tutta Italia con la mia content agency, Sintagma. Mi occupo di formazione con il progetto Cavalieri Digitali, di cui sono fondatrice, e per la 24ore Business School. E ho una relazione complicata con il cioccolato.